sabato 2 giugno 2007

Disastro Ambientale in Campania – crisi senza fine n. 2

Gentilmente pervenuto dalla Gazzetta di Caserta, quotidiano di Terra di Lavoro del 29.05.2007 che si ringrazia.

Caserta. (Redazione)
Riceviamo e pubblichiamo volentieri il documento del professore Franco Ortolano, docente di Geologia, Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II: “Nell'ultimo intervento da Presidente degli Industriali italiani Luca Cordero diMontezemolo, presidente della FIAT dal 2004, riferendosi all'emergenza rifiuti in Campania haaffermato, con evidente disprezzo, che quanto sta accedendo in Campania è scandaloso ed umiliante per un paese civile europeo. Pienamente d'accordo!
Non sono d'accordo se intendeva affermare che la colpa è tutta e solo dei cittadini campani, incivili e indegni di appartenere ad una nazione europea! Ricordiamo che dalla fusione di FIAT Impresit e Cogefar, nel 1989-90, e con la successiva incorporazione delle imprese Girola e Lodigiani spunta Impregilo Spa; successivamente viene incorporata l'azienda Castelli e infine nel 2006 Fisia (presidente Romiti, ex presidente FIAT) e Fisia Babcock GMBH collaboratrici di FIBE nell'operazione Rifiuti in Campania, tornano ad essere proprietà di Impregilo Spa al 100%.
Si ricorda ancora che la FIBE, forte delle sinergie create tra i suoi partner, Fisia Italimpianti S.p.A., Gruppo Babcock GmbH ed EVO Oberhausen AG, si dichiarava, molti anni fa, in grado di gestire la complessità di progettazione e realizzazione di un sistema integrato per la gestione dei rifiuti solidi urbani in Campania, garantendo: sicurezza ed affidabilità degli impianti; pieno rispetto delle direttive comunitarie per la tutela dell'ambiente; alti livelli di efficienza in termini di funzionamento e manutenzione.
Come si vede, c'è aria di aziende connesse alla FIAT nel disastro dei rifiuti in Campania.
Analizzando scientificamente i dati che trapelano, tra il 1993 e il 1994 viene impostata la soluzione per garantire la rimozione dell'emergenza rifiuti in Campania. Non si capisce da chi sia partita l'idea. Gli attori sono individuabili nel gruppo imprenditoriale che vincerà l'appalto per risolvere la raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti in Campania (FIBE), nel governo della Regione Campania, nel governo nazionale e nel Commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania. Le attività avviate sono state sostenute ciecamente per circa 13 anni, in tutti i modi, da vari governi regionali e nazionali espressione di diverse coalizioni partitiche. Sembra che nessuno dei governi, in tutti questi anni, abbia mai verificato i risultati che dovevano essere acquisiti.
Deve essere chiaro che nel “Business spazzatura” durato più di 13 anni, i cittadini campani sono i danneggiati.
Sono la parte lesa e disastrata! Non sono gli attori del disastro.
Chi ci ha guadagnato? Le imprese di levatura nazionale che hanno vinto l'appalto iniziale con regolecapestro, accettate di buon grado dalla Pubblica Amministrazione, i cui costi si sono riversati suicittadini. Le imprese locali che hanno realizzato vari lavori. Tutti coloro che hanno avuto rapporti con il Commissariato per la progettazione, direzione lavori, ecc.
Il Presidente Prodi che ha sostenuto il Decreto Legge n. 61 non è cittadino campano come non lo è Bertolaso.
L'affare ha dimensioni e responsabilità nazionali, non è un pasticcio campano! E' continuato per oltre 13 anni sotto la pressione reiterata dell'emergenza sanitaria.
Quest'anno, grazie a Serre, il “giocattolo” si è inceppato; è emersa brutalmente la spietatezza dei “giocatori” che sono diventati anche pericolosi per l'assetto ambientale e socio-economico mettendo in grave rischio le Aree protette di grande pregio ambientale e addirittura le risorse idriche strategiche e insostituibili.
Il Decreto Legge n. 61 dell'11 maggio 2007 non è stato emanato per salvare la Campania ma per tentare di “coprire” l'immondizia stratificatasi in oltre 13 anni.
Come è evidente, la famiglia aziendale FIAT non sembra estranea all'attuale disastro in Campania, che Montezemolo definisce scandaloso e umiliante. Oltre ad essere danneggiati, i cittadini campani non possono consentire di essere derisi.
Certamente tra i campani che hanno partecipato all'amministrazione delle istituzioni coinvolte nell'emergenza rifiuti vi sono persone che hanno sostenuto la beffa.

Disastro Ambientale in Campania – crisi senza fine n. 1

Gentilmente pervenuto dalla Gazzetta di Caserta, quotidiano di Terra di Lavoro del 29.05.2007 che si ringrazia.

Caserta. (Nunzio De Pinto)
L'ultimo colpo alla credibilità delle istituzioni in Campania la sta dando la vicenda dell'emergenza rifiuti.
Un sistema di potere che va dagli organi dello stato centrale a quello delle diramazioni regionali si sta accanendo contro la gente diffamandola, criminalizzandola ed ingannandola.
L'intervento di Napolitano è la chicca finale su di una malefica torta fatta di menzogne e tradimenti.
Il presidente ha sancito clamorosamente con le sue affermazioni la illegalità ufficiale di Bertolaso con i suoi rimedi al male che uguagliano il male stesso.
L'appoggio generale che il commissario ha strappato con le sue pantomime da dimissioni ha buttato a mare le speranze dei campani.
A Caserta la discarica aperta è un misfatto ambientale di cui pagheremo lo scotto per gli anni a venire, un imposizione alla gente del capoluogo di Terra di Lavoro che fa il paio con i tanti episodi di crimini ambientali perpetrati in nome dell'emergenza.
Si sta distruggendo il presente ed il futuro di un popolo mentre personaggi come Bassolino hanno ancora la faccia di parlare sulla crisi che rimonta alla sua responsabilità.
Molti parlano sulla vicende drammatiche che stanno distruggendo l’immagine del Sud ed infangando il nostro onore.
Ma costoro non hanno titolo per farlo causa le responsabilità enormi che pesano sulle loro spalle.
Da Bassolino a Iervolino passando per i presidenti delle province, FIBE e collaboratori, commissari e subcommissari è tutto un mondo che andrebbe processato al più presto e che dovrebbe innanzitutto smettere di pontificare sulle disgrazie che ha causato. Occorre che qualcuno si svegli ed affermi pubblicamente che il re è nudo, che accusi i veri responsabili del misfatto che stiamo vivendo e li cacci dal palazzo.